mercoledì 31 agosto 2011

Chlorella


Sulla Chlorella andrebbero scritti libri interi e articoli su ogni giornale, altro che un trafiletto sul blog, ma non avendo tempo (nè voglia) di scrivere libri interi, e non possedendo (ahimè) giornali, mi limito al post sul piccolo blog, per parlare di questa alga miracolosa, autentico elisir di lunga vita, sconosciuto completamente alla maggior parte delle persone.

Per dire quanto è sconosciuta la chlorella in Italia basti pensare che se la volete comprare in questo paese il solo modo è andare in un negozio per pesci da acquario e comprarla, perché non è concepito che sia mangiabile anche da esseri bipedi e non squamosi, per sicurezza però vi consiglio di ordinarla dall'inghilterra dove troverete tanti ottimi fornitori che certificano l'origine biologica e la qualità di tutto il procedimento.

La chlorella è un alga monocellulare, dalle caratteristiche pressoché uniche, prende il suo nome dall'altissima presenza di clorofilla, che la dona un colore verde assolutamente inconfondibile.

La chlorella viene comunemente considerata un superfood (ovvero un cibo che con pochissime quantità è in grado di dare molti nutrienti), ma allo stesso tempo andrebbe considerato wholefood, ovvero cibo completo, perché la chlorella ha un set di nutrienti davvero incredibili. Innanzitutto è composta mediamente dal 65% di proteine, tra l'altro proteine di altissima qualità, composte da ben 20 aminoacidi, tra cui tutti quelli essenziali. Dopodiché la chlorella contiene molte importanti vitamine, tra cui tutto il gruppo B (b12 compresa), è un'importantissima fonte di ferro (12 grammi contengono il 100% del nostro fabbisogno di ferro) di fosforo, di zinco e di magnesio.

Tutto questo da solo dovrebbe ovviamente bastare a definire la chlorella come cibo che DEVE fare parte di ogni dieta, ma in realtà c'è davvero tanto altro che si nasconde in questo cibo per il quale la NASA stessa ha indagato per anni alla ricerca del cibo perfetto per i lunghi viaggi interplanetari.
La chlorella possiede un nutriente unico, che proprio da lei prende il nome, CGF, Chlorella Growth Factor,  in pratica è il fattore che la da una caratteristica di riproduzione unica (4 volte al giorno), e che una volta assimilato nel nostro corpo è in grado di riparare tutti i tessuti danneggiati, ed essere quindi un perfetto partner per quanto riguarda lo sport, ma anche nella lotta ai tumori, e in generale a tutte le malattie degenerative che tendono a distruggere il nostro corpo. 

La presenza inoltre di clorofilla aumenta notevolmente la conta dei globuli rossi, fattore sia nello sport che nella vita di tutti i giorni tutt'altro che trascurabile.

L'elenco potrebbe proseguire molto visto che contiene omega-3 fondamentali al nostro corpo, vitamina C ed E, ma vi lascio approfondire su questo bellissimo (e lunghissimo) libro di Mike Adams, reperibile gratuitamente qui http://www.chlorellafactor.com.

Buona Chlorella a tutti

martedì 30 agosto 2011

Amata, odiata, sudata, e detestata Maddala...


Mentre tutti i Bresciani adorano questa salita, ammetto di non essere mai riuscito a farmela piacere, sarà perché forse non mi si addice con quei continui cambi di ritmo e il bisogno di rilanciare, le pendenze sempre molto sotto il 10%, resta comunque una gran salita, davvero dura specie se affrontata a tutta e con temperature elevate.

Oggi finalmente per la prima volta nell'anno sono sceso sotto i 35', ma la cosa buona è che so che potevo fare di più, specie nella seconda parte un po' di mancanza di fondo e il caldo mi hanno reso un po' stanco e incapace di reagire come si deve, infatti i watt partiti attorno ai 300 nei primi 3km (con passaggio al 3km in 7 e 50 ai 23 di media) sono poi assestati sui 270 come media totale.

Ad ogni modo, in un periodo in cui non sto facendo alcuna preparazione specifica per la bicicletta, tornare su questi tempi è sicuramente un'ottima cosa, e magari tra un paio di settimane in una giornata più fresca potrei riprovare e cercare di limare un altro minutino.

domenica 28 agosto 2011

Runtastic


Appena deciso di voler tornare a correre il primo problema è stato scegliere come misurare la corsa. 

Quando correvo dieci anni fa non c'erano i gps da polso, e il modo classico era correre su anelli di cui si conosceva la misura e prendere i "lap", oppure andare in giro per le strade vicino casa, disegnando dei percorsi e armati di bombolette segnare i km sull'alfalto e prendere poi i lap con l'orologio al passaggio. Metodi sicuramente scomodi e che comunque danno pochissimi flessibilità, ad esempio se si vuole allungare il percorso o poter cambiare spesso percorso per non annoiarsi troppo con la corsa, inoltre volevo assolutamente poter correre con l'ipod perché sono abituato a sentire la musica e non avrei più voglia di allenarmi nel silenzio.

Inizialmente ho iniziato a guardare gli orologi gps della garmin, ammetto che ce ne sono di molto carini, anche se i prezzi non sono certo abbordabilissimi (200 per un modello un po' decente), poi cercando e girando su internet ho scoperto runtastic per iPhone (che esiste cmq anche su android e blackberry), e dopo averla provata me ne sono completamente innamorato. In pratica è un gps legato all'iphone, così mentre l'iphone fa il suo normale compito ipod e ti fornisce la musica, runtastic registra il percorso gps, e ti fornisce ogni intervallo desiderato l'andatura, i km percorsi e qualsiasi altro dato vogliamo direttamente in cuffia, senza mai doversi distrarre, esattamente come farebbe un allenatore.

Inoltre Runtastic permette anche di preimpostare un interval piuttosto che un fartlek e avere la voce che ci avvisa di cosa dobbiamo fare. Un incredibile gioiello per meno di cinque euro, in grado di fare davvero molto di più di un garmin da polso. Inoltre ha un bellissimo sito dove carica tutti i dati in automatico dopo ogni allenamento che funge da diario di allenamento, e volendo ci permette (funzione forse un po' troppo esagerata) di condividere in realtime il nostro allenamento (o gara) permettendo a chi vogliamo di avere tutti i nostri dati in telemetria in tempo reale su web.

Posso solo consigliarlo davvero tantissimo, selezionate la vostra playlist, il vostro allenamento, o un allanemanto libero e partite, senza più pensare a niente, avrete un allenatore che vi guiderà passo passo. Personalmente ho impostato gli avvisi ogni 500m perché mi piace avere sempre sotto controllo la mia andatura, ma forse per molte persone è meglio l'avviso al km.

Qui il link per scaricarla e più info

Mentre qui a destra troverete sempre l'widget con le mie ultime corse prese dal sito runtastic.com dove ci sono tutti i dati km x km e mappe gps

giovedì 25 agosto 2011

Correre


Devo ammettere che in assoluto riprendere a correre in maniera decente è la cosa più lunga e difficile dell'affrontare il Triathlon su distanze lunghe (anche il nuoto non sarà certo uno scherzo).

In passato non ho mai fatto niente di strepitoso a corsa ma qualcosa di decente si, un paio di maratone le ho terminate e ho un tempo di 1h 42m sulla mezza maratona (tra l'altro fatto su un percorso non piattissimo), tutte cose che oggi che sto riprendendo dopo tanto tempo di stop mi paiono dei miraggi, ma pian piano con tutto l'inverno davanti credo ce la farò, anzi l'obiettivo è migliorare parecchio, e andare ben sotto l'ora e quaranta nella mezza (distanza su cui mi dovrò confrontare nel triathlon medio o mezzo ironman che dir si voglia).

Al momento dopo circa 50 giorni dalla decisione di riprendere a correre per preparare il triathlon sono arrivato a sgrossare un minimo di ruggine, supero i 10km consecutivi (ho appena fatto un lungo di 16km) e reggo almeno 5-6 km a un ritmo attorno ai 5m30s, niente di che assolutamente, ma pur sempre una piccola base su cui con calma cercare con tabelle e costanza di costruire distanza e prestazioni più interessanti.

mercoledì 10 agosto 2011

Vacanze e bici


Vacanze al fresco e in montagna, come spesso amo fare, quest'anno però i giorni per la bici sono stati un po' più limitati causa tempo un po' incerto e preparazione non al top, non mi sono però voluto privare di alcune delle mie salite preferite, innanzitutto le Tre Cime di Lavaredo, una delle salite che più adoro, durissima coi suoi strappi al 18% ma con un panorama unico al mondo capace da solo di ripagarti di tutta la fatica.  E il passo Falzarego, altra salita che ha fatto la storia del Giro, salita dalle pendenze mai eccessive (5,8% di media) e lunga quasi 16km, affrontata a degli onestissimi 17 di media in poco più di 55 minuti.

In generale la condizione è inferiore allo scorso anno, lascio un minuto o due su ogni salita, ma va bene così, al momento mi interessa solo accumulare un po' di fondo, fare un bell'inverno migliorando molto nuoto e corsa per farmi trovare pronto in primavera per la stagione di Triathlon.