sabato 31 marzo 2012

Il mio primo "Combinato"



Prima o poi doveva arrivare anche il primo combinato, se no come faccio tra 45 giorni a fare il mio primo triathlon? Così ho approfittato del combinato odierno della squadra per aggregarmi, pur sapendo che non ho proprio il fondo e la preparazione per fare un combinato al momento. I numeri purtroppo parlano abbastanza chiaro e dicono senza poche remore che ho fatto un inverno a dir poco vergognoso, da inizio Dicembre 2012 ho pedalato in tutto 450km e corso 90. Numeri che dovrei fare in una settimana e non certo in quattro mesi, ad ogni modo, mi sono ripromesso di spingere un po' e cercare di recuperare velocemente il tempo perduto. Così oggi ho deciso di andare all'allenamento combinato, pur sapendo che al mio fianco c'erano dei mostri sacri del triathlon, molti dei miei compagni hanno chiuso vari Ironman e molti con tempi assolutamente impressionanti (sono più quelli sotto le 11 ore che quelli sopra) e tra di loro c'è un certo Mauro Ciarrocchi, autentica istituzione del triathlon italiano, qualificato svariate volte al mondiale delle Hawaii.

Ad ogni modo, pronti via alle 8 di mattina tutti in sella, ci attendono 100 km di bicicletta con 3 salite discretamente impegnative. Per fortuna in bicicletta si dice che una volta imparato non si dimentica più, non so se sia vero, ma quanto meno in bici mi difendo egregiamente, anzi sulle salite senza faticare troppo riesco anche a scandire il ritmo, e nei tratti di pianura ci divertiamo in 3-4 a dare un po' di cambi a 42-44 orari che per uno come me in deficit di preparazione è sempre "tanta roba".

Cerco di salvare però un po' la gamba e il fiato sapendo che al termine mi aspetteranno 12km di corsa, che per me purtroppo potranno facilmente essere un calvario. Ci cambiamo tutti insieme in palestra e poi fuori e scarpette indossate tutti fuori a correre a tempi da cambio gara. Facciamo due giri da 6km l'uno, tenendo un passo di 5.00 al km, che per me dopo tutta sta fatica è abbastanza problematico, sul primo giro tengo il gruppo, ma a metà del secondo proprio la testa mi lascia lì, a questa si aggiunge un po' di mal di pancia, e una chiara mancanza assoluta di sali che mi fa svarionare, un po' corro e un po' cammino, non è un disonore nelle mie condizioni, facendo in un solo giorno un terzo di quanto ho fatto negli ultimi 4 mesi arrivare stremato alla fine, anzi, ho anche l'onore di essere accompagnato a un ritmo di corsetta di 7.00 al km dal mitico Mauro Ciarrocchi che chiacchierando mi aiuta forse non a superare la crisi, ma quanto meno ad arrivare in fondo. Come dice lui, meglio averle in allenamento che in gara le crisi, e poi ragazzi, correre con chi ha corso più volte quella gara che per me probabilmente rimarrà solo un sogno per tutta la vita è davvero un onore, e spero la prossima volta di non doverlo far aspettare.

12 commenti:

  1. Pensa che io mi devo allenare tanto per andare + piano di te.
    Dai lustro al tuo talento ragazzo e recupera il tempo perduto

    RispondiElimina
  2. Grazie dell'incoraggiamento Gian, per fortuna nelle ultime due settimane sto vedendo parecchi miglioramenti, un giorno dopo l'altro e questo sicuramente aiuta a far venire la voglia di faticare che è mancata nei mesi precedenti.

    RispondiElimina
  3. Amici podisti (anche forti!) che sono passati al triathlon mi hanno sempre detto che le prime volte è durissima: abituati a ritmi facili di corsa lenta sotto i 4'30'', facevano fatica a mantenersi sotto i 6'00''...
    Credo sia più o meno lo stesso anche per un ciclista.
    Viceversa, amici triathleti mi dicono che "quando" si diventa triathleti, correre dopo la bici è quasi meglio che farlo da riposati!
    La soluzione è la solita: perseverare e non mollare!

    RispondiElimina
  4. Hai ragione, la soluzione è sempre perseverare, la costanza è la sola cosa che davvero paga nello sport, detto questo complimenti a chi ha ritmi facili di corsa lenta sotto i 4m 30s :)

    Io troverei davvero ottimo tenere i 5 con discreta facilità, perché vorrebbe dire fare una maratona in 3m30s che nel triathlon può valere quasi una qualificazione per le Hawaii, o comunque è senza dubbio un risultato notevolissimo, certo un conto è farla da fermo un altro dopo 180km di bici e 3,8 di nuoto, ma pian piano si imparerà a fare tutto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io la corsa lenta la faccio da 3'55'' a 4'15'' (a seconda del periodo di forma e di cosa preparo), ma non oso pensare a come potrei correre dopo per esempio 70 km in bici...
      Vabbé che non salivo su una bici da oltre 15 anni, ma la scorsa estate, dopo 60 km veramente facili (quasi tutti in discesa!) avevo difficoltà a entrare in macchina, e ho sofferto per diversi giorni ogni volta che dovevo sedermi!

      Elimina
    2. Ti rinnovo i miei complimenti allora, tempi invidiabilissimi non c'è che dire, spero con un po' di costanza e allenamento di avvicinarmici a tempi del genere.

      Elimina
    3. E allora diciamo che prima o poi spero anch'io di riuscire a fare 100 e più km in bici... ;-)

      Elimina
  5. Certo che per essere il primo combinato hai iniziato subito soft ... in ogni caso tanto di cappello e complimenti. Hai già la testa per puntare senza troppe difficoltà ad un buon 70., mi sa che per te l'olimpico sarà solamente un fase di passaggio verso quello che è il tuo vero obiettivo !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'obiettivo ovviamente è chiudere un ironman (d'altronde chi fa triathlon con un obiettivo diverso?), certo non nel 2012 ma se tutto va bene e se ho fortuna come dice il Ciarro (fortuna nel senso di potersi allenare senza farsi male).
      Per quest'anno un paio di olimpici da qui a Giugno, qualche garetta estiva e un 70.3 a fine estate (mergozzo??) e poi dopo programmare un po' seriamente il 2013 (maia permettendo)

      Elimina
    2. Pur non conoscendoti personalmente da quello che leggo sono sicuro che, procedendo con gradualità, centrerai l'ambizioso obiettivo che ti sei dato. In bocca al lupo !

      Elimina
  6. grande pier, prima o poi dovevi iniziare, ed aver iniziatom al fianco di mauro è sicuramente un'ottima spinta!
    nonostante sia un campione ha lo spirito giusto, di vivere lo sport comunque come un divertimento sano!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione stè, Mauro è davvero uno che sa vivere questo sport in modo sano, e che sa che la cosa più importante è divertirsi, perché senza divertimento manca tutto, in primis la voglia di allenarsi. Davvero un bel punto di riferimento (anche se verosimilmente inarravabile), e di sicuro un grandissimo stimolo.

      Elimina