martedì 21 settembre 2010

Agilità

Mi capita sempre spesso di parlare con amici e compagni di bici dell'argomento agilità di pedalata, per chi come me è cresciuto guardando Lemond e poi ha visto un giorno arrivare Armstrong è un argomento che sta molto a cuore, perché in 10 anni abbiamo visto il ciclismo stravolgersi, siamo passati dalle 50 pedalate al minuto (in salita) di Lemond alle quasi di 90 di Armstrong o di Contador, in tv ci hanno bombardato di esperti che spiegavano che l'agilità è il segreto del ciclista moderno, che i risultati di Armstrong e Contador sono proprio costruiti grazie a un'agilità pazzesca che permette di distribuire i watt su più pedalate e quindi di creare meno danni alle articolazioni. Però poi ripensiamo a Lemond e ci domandiamo come facesse a fare quelle tappe pedalando a 50, cosa che oggi qualsiasi direttore sportivo ti vieterebbe....

Personalmente io sono cresciuto pedalando duro, quando da ragazzino correvo in mountain bike avevo fatto montare il 50 anteriore, perché il 46 era troppo poco per me, solo di recente, e per preservare la gamba da infortuni passati ho imparato (e sto ancora imparando) a pedalare agile, l'ho imparato in maniera scientifica, sguardo fisso al contapedalate, appena scendono troppo, subito cambio di rapporto per salire di frequenza, un approcio veramente rigido, forse troppo ma credo che davvero sia il segreto per preservare la gamba. L'altro giorno ne parlavo con Marco Zanotti, il biomeccanico che mi ha seguito, ex professionista liquigas, mi piaceva capire se esiste una frequenza massima in salita, se bisogna comunque evitare di essere troppo agili, spesso me lo chiedo perché ultimamente faccio salite con frequenze quasi prossime alle 90 pedalate di media, e lui mi ha detto che non c'è un limite massimo, se non quando le gambe girano a vuoto, ma fino a quel momento se riusciamo a salire è meglio salire.

Domenica durante l'allenamento pomeridiano ho fatto la salita al Polaveno interamente con il 50x19, volevo spingere un rapporto duro come allenamento di potenza, e di conseguenza ho tenuto una frequenza di pedalate leggermente inferiore ai 60, la prima volta dopo tanto tempo, e alla fine della salita avevo dolori tremendi alle articolazioni, ho capito che effettivamente l'agilità paga davvero molto, credo che arrivare almeno ad 80 in salita e 100 in pianura sia il minimo per pensare di fare tanti chilometri in bici e portare sempre a casa la gamba sana, poi ci sono eccezioni come un caro compagno di pedalate che legge sempre questo blog che sale a 40-45 pedalate, in tempi davvero notevoli e ha le gambe più sane delle mie, ma le eccezioni servono solo a confermare la regola mi sa...

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